Riserva Naturale
Macalube di Aragona
La riserva naturale “Macalube di Aragona”, ubicata a 15 km da Agrigento, nei territori comunali di Aragona e Joppolo Giancaxio (AG), è stata istituita per tutelare la rarissima testimonianza dei cosiddetti “vulcanelli di fango freddi”, al cui interesse geomorfologico e genetico si aggiunge anche quello relativo ai meccanismi di formazione del metano. Le attività di ricerca scientifica promosse dall’Ente gestore hanno consentito di evidenziare anche interessanti peculiarità naturalistiche di tipo faunistico e botanico.
Il territorio della Riserva è stato suddiviso in due diverse aree in funzione delle caratteristiche ambientali e dei diversi obiettivi gestionali:
- la zona A, estesa per circa 93 ettari, è l’area di maggiore importanza naturalistica legata alla presenza dei vulcanelli di fango e delle zone umide nonché alla presenza di numerose specie endemiche della flora;
- le zone B e B1, estese complessivamente 163,45 ettari, hanno la funzione di aree cuscinetto a tutela della zona di massima tutela.
La zona A è interdetta alla fruizione turistica ed è riservata alle attività di conservazione e di ricerca scientifica
L’area protetta ricade inoltre nell’omonimo Sito Natura 2000 per la presenza di habitat prioritari e di specie di interesse biogeografico e/o conservazionistico della flora e della fauna.
R.N. Macalube di Aragona
Via Salvatore La Rosa, 53
92021 Aragona (AG)
tel. 0922 699210
fax 0922 690021
macalube@legambienteriserve.it
R.N. Macalube di Aragona
Geologia e Paesaggio
In questo contesto generale spicca una landa circolare, ricoperta da argille cineree e da crepe da cui si elevano, quasi a ricordare un paesaggio lunare, piccoli coni dai quali fuoriescono rivoli di fango argilloso: è la cosiddetta Collina dei Vulcanelli.
Si tratta di un raro fenomeno geologico che, per analogia morfologica con quello vulcanico, viene definito vulcanesimo sedimentario e che rientra tra le manifestazioni petrolifere superficiali di tipo gassoso. Il gas, per effetto della pressione cui è sottoposto, sfugge dal sottosuolo attraversando tali discontinuità trascinando con sé sedimenti argillosi ed acqua. Il materiale viene quindi deposto in superficie dove dà luogo ad un cono di fango, più o meno regolare, dalla cui sommità, attraverso un cratere, fuoriesce il gas. La miscela di gas esalati dalle Macalube di Aragona è costituita prevalentemente da metano, con basse concentrazioni di anidride carbonica, di elio ed altri costituenti in traccia. La loro origine è di natura biogenica, il che esclude qualunque connessione con fenomenologie di origine vulcanica.
Flora e vegetazione
Le formazioni maggiormente rappresentative sono costituite dalle praterie dominate da graminacee perenni tra cui il Lygeum spartum, e dagli arbusteti caratterizzati da specie legnose succulente come la Salsola agrigentina. All’interno di queste formazioni vivono diverse specie erbacee di notevole interesse scientifico, fra cui l’Aster sorrentinii (specie tutelata dalle direttive comunitarie); la Scabiosa dichotoma; l’Allium lehmannii; la Lavatera agrigentina.
La riserva è stata inclusa nell’omonimo Sito di Importanza Comunitaria per la presenza di habitat prioritari (Percorsi substeppici di graminacee e piante annue: Therobrachypodietea) e di specie di interesse biogeografico e/o conservazionistico della flora, tra cui diverse specie di orchidee: Ophrys bertolonii, Ophrys bombyliflora, Ophrys lutea, Ophrys sphecodes subsp. garganica, Ophrys tenthredinifera.
La Fauna
Può sembrare strano che un ambiente apparentemente brullo quale quello della riserva possa ospitare peculiarità faunistiche. Invece, la presenza di ambienti “steppici” e contemporaneamente di pozze d’acqua, classificabili come stagni temporanei mediterranei (ritenuti habitat di valenza comunitaria), determina una notevole diversità faunistica. I piccoli ambienti umidi, più o meno sussistenti nel corso della stagione estiva, sono siti di importanza cruciale per lo sviluppo della fauna entomologica soprattutto per quanto riguarda libellule, emitteri e coleotteri acquatici, nonché per la presenza di anfibi (Discoglossus pictus, Rana lessonae) e di una consistente popolazione di rettili, come la lucertola siciliana, il gongilo, il saettone, il biacco.
Gli specchi d’acqua, oltre a favorire la riproduzione di varie specie predatrici soprattutto appartenenti al mondo degli insetti, sono anche territorio di caccia di numerose specie di uccelli (Falco tinnunculus, Circus aeruginosus) e, durante i periodi di migrazione, zona di sosta irrinunciabile per l’avifauna migratoria. Gli uccelli trovano lungo la rotta queste piccole “oasi” che permettono loro di recuperare le energie necessarie per riprendere il lungo viaggio. La presenza di specie animali di interesse biogeografico e/o conservazionistico, tra cui Lepus corsicanus, Anthuis campestris, Calandrella brachydactyla, Melanocorypha calandra, ha permesso di classificare l’area di riserva come Sito di Importanza Comunitaria.
La storia e il mito
Il comprensorio